Azioni di adattamento e riduzione del rischio

Affrontare il rischio climatico richiede un approccio integrato, che combini diverse tipologie di azioni.

La nomenclatura adottata a livello internazionale distingue tra interventi “soft” e “non soft”.

Le misure “soft” sono finalizzate al rafforzamento della capacità adattiva, attraverso una maggiore conoscenza e lo sviluppo di un contesto organizzativo, istituzionale e legislativo favorevole; si tratta di misure che non richiedono interventi strutturali e materiali diretti ma che sono comunque propedeutiche alla realizzazione di questi ultimi (misure di policy, giuridiche, sociali, gestionali, finanziarie che possono modificare il comportamento e gli stili di vita, contribuendo a migliorare la capacità adattiva e ad aumentare la consapevolezza sui temi del cambiamento climatico).

Le misure “non soft” hanno una componente di materialità e di intervento infrastrutturale, e si distinguono a loro volta in:

  • interventi green e blue, ovvero soluzioni basate sulla natura (“nature based”) che consistono nell’utilizzo o nella gestione sostenibile di “servizi” naturali, inclusi quelli ecosistemici;
  • interventi grey (soluzioni infrastrutturali e tecnologiche, relative al miglioramento e adeguamento al cambiamento climatico di impianti e infrastrutture).

In particolare, le azioni green, che riguardano soprattutto il potenziamento e la realizzazione di spazi verdi e l’edilizia climatica (ad es. tetti e pareti verdi) risultano particolarmente efficaci nel mitigare gli effetti della crisi climatica, per la loro capacità di fornire molteplici benefici, tra cui la regolazione del microclima, la riduzione del rischio idrogeologico, il miglioramento della qualità dell'aria e la promozione della rigenerazione di aree della città. Si tratta, inoltre, di soluzioni caratterizzate da la sostenibilità a lungo termine.

Gli interventi blue, che riguardano la gestione sostenibile delle risorse idriche in ambiente urbano, svolgono un ruolo cruciale nella mitigazione degli impatti legati alla siccità ed alle intense precipitazioni. Interventi strutturali in questo ambito possono, ad esempio, migliorare il deflusso delle acque originate dalle precipitazioni atmosferiche e consentire un uso più efficiente dell'acqua potabile, ma anche favorire la rigenerazione urbana e la creazione di nuovi spazi verdi.

Per saperne di più

A livello europeo la piattaforma Climate-Adapt (un partenariato tra la Commissione europea e l’European Environment Agency – EEA) costituisce un importante punto di riferimento per la valutazione di diverse opzioni di adattamento.

Il rapporto della EEA  "Urban adaptation in Europe: what works? Implementing climate action in European cities", pubblicato il 29 aprile 2024, fornisce una panoramica dei principali tipi di misure di adattamento già adottate dalle città europee e dei principali fattori abilitanti per l'attuazione delle misure a livello locale.

il Quaderno ISPRA “Verso città resilienti: gli interventi del Programma sperimentale per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” pubblicato a gennaio 2024 fornisce una panoramica degli interventi previsti dai comuni italiani partecipanti al Programma, promosso dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, rivolto ai comuni con popolazione superiore ai 60.000 abitanti e finalizzato all’implementazione di misure di adattamento a livello locale.

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