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Procedure di infrazione

La procedura d'infrazione costituisce lo strumento giuridico per garantire il rispetto, da parte degli Stati membri, degli obblighi derivanti dai Trattati, dagli atti vincolanti e dagli accordi internazionali stipulati dall’Unione europea.
La Commissione europea avvia una procedura di infrazione quando ritiene che uno Stato membro abbia mancato a uno degli obblighi imposti dal diritto dell'Unione.

Le principali infrazioni al diritto dell’Unione europea derivano da:

  • la mancata tempestiva notifica di uno Stato membro alla Commissione delle misure adottate per il recepimento di una direttiva nel diritto nazionale;
  • la non conformità del diritto di uno Stato membro alle prescrizioni delle direttive UE;
  • la violazione da parte di uno Stato membro dei Trattati, dei Regolamenti e delle Decisioni UE;
  • l’applicazione scorretta o la mancata applicazione del diritto dell'Unione dalle autorità nazionali.

La mancata, tardiva o scorretta applicazione delle normative UE ed il conseguente avvio delle procedure di infrazione ha un impatto anche sugli Enti territoriali, per le violazioni loro imputabili, (soprattutto nelle tematiche ambientali), in virtù dell’articolo 43 della legge 234/2012 il quale prevede il diritto di rivalsa dello Stato nei confronti di regioni o di altri enti pubblici responsabili di violazioni del diritto dell'Unione europea.
La Commissione può avviare una procedura formale di infrazione sia di propria iniziativa, sia a seguito di una segnalazione di cittadini, imprese o di altre parti interessate. Se la Commissione ritiene che la segnalazione sia fondata, fa precedere all’avvio formale di una procedura di infrazione l’apertura di un caso EU Pilot.
Con la comunicazione C/2016/8600 “Diritto dell’Unione europea: risultati migliori attraverso una migliore applicazione" la Commissione ha delineato un uso strategico e mirato delle procedure di infrazione, nel cui ambito, in linea con l’impegno assunto di garantire “un’Unione europea più grande e più ambiziosa sui temi importanti e più piccola e più modesta sugli aspetti meno rilevanti”, è stata data priorità alla lotta contro le violazioni che più incidono sugli interessi dei cittadini e delle imprese, quali le violazioni che ostacolano l’attuazione di importanti obiettivi strategici o che rischiano di pregiudicare le libertà fondamentali dell’Unione stessa.

Con successiva comunicazione C/2022/518 final “Applicare il diritto dell'UE per un’Europa dei risultati” la Commissione ha presentato i vari strumenti utilizzati - dalla prevenzione alle sanzioni - per garantire che il diritto dell’UE sia correttamente applicato dagli Stati membri e che i diritti dei cittadini europei siano ovunque e allo stesso modo rispettati. L'obiettivo principale della procedura di infrazione non è, infatti, risolvere casi individuali, bensì garantire che gli Stati membri applichino il diritto dell'Ue nell'interesse generale.
I casi isolati di eventuale applicazione scorretta del diritto dell'UE, che non sollevano questioni generali di principio e per i quali non vi siano prove di una prassi generale o di carenze sistemiche, sono trattati da organismi di ricorso più vicini a coloro che sono interessati dall'infrazione. Una soluzione alternativa per i ricorsi individuali di cittadini ed imprese in situazioni transfrontaliere di non corretta applicazione del diritto dell'Unione da parte delle Pubbliche Amministrazioni degli Stati membri dell'UE può essere rappresentata dalla rete SOLVIT.

Ultimo aggiornamento: settembre 2024

Per saperne di più

Procedure di infrazione - Dipartimento per gli Affari Europei della Presidenza del Consiglio dei Ministri

 

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