Strumenti e strategie

Per favorire l'economia circolare a livello locale, è necessario sviluppare una visione condivisa e collaborare a più livelli e tra diversi settori: la transizione verso un modello di economia circolare richiede una governance innovativa, in grado di coinvolgere attivamente tutti gli attori sociali ed economici presenti sul territorio, e forme di connessione che consentano di andare oltre i confini amministrativi.

Può risultare, inoltre, utile creare reti di collaborazione tra i diversi settori comunali: oltre ai settori chiave, come ambiente, patrimonio pubblico, energia, urbanistica, è possibile coinvolgere anche i settori legati a finanziamenti e fondi europei, innovazione e produzione, turismo e istruzione.

Soprattutto per gli enti locali di grandi dimensioni, inoltre, può essere considerata la possibilità di istituire settori o uffici specifici che si occupano della transizione verso un’economia più circolare.

Di seguito, alcuni esempi di possibili strategie e strumenti utilizzabili dagli enti locali:

  • istituzione di una cabina di regia all’interno dell’Amministrazione locale, per coordinare in chiave circolare i diversi settori e le loro attività (gestione dell’acqua, riduzione dei rifiuti, riduzione degli sprechi alimentari, riqualificazione in chiave circolare di edifici, ecc.);
  • convocazione di tavoli di lavoro tematici con gli stakeholder locali (associazioni, cooperative, attività produttive e commerciali, scuole, università, fondazioni…);
  • attività di sensibilizzazione e formazione della cittadinanza. Ad esempio, uno strumento innovativo per educare all’economia circolare è costituito dagli Urban Living Lab, laboratori in cui i cittadini si confrontano con esperti per sperimentare idee innovative, soluzioni e scenari;
  • utilizzo di strumenti economici, che possono risultare efficaci per indurre un consumo più sostenibile. La legge 19 agosto 2016, n. 166, consente, ad esempio, di prevedere un abbattimento della parte variabile della tariffa sui rifiuti per attività commerciali e industriali che producono o distribuiscono beni alimentari e che li cedono, a titolo gratuito, agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l'alimentazione animale;
  • incentivazione di pratiche di consumo collaborativo (noleggio e condivisione di prodotti o servizi, ad esempio car sharing, stoviglioteche e biblioteche degli oggetti);
  • implementazione di strumenti digitali (piattaforme per lo scambio di oggetti e materiali, sistemi per la tracciabilità dei rifiuti, piattaforme di sensibilizzazione/formazione/condivisione di pratiche);
  • adozione di una Food policy per ridurre gli sprechi alimentari;
  • avvio di iniziative di co-progettazione finalizzate al riuso, rigenerazione e valorizzazione di immobili dell’Ente, anche attraverso l’istituzione di Agenzie urbane del riuso (già presenti in alcune realtà europee, come Brema).

 

Per saperne di più

la European Circular Cities Declaration è stata sviluppata da un’ampia partnership di stakeholder europei, che include città, organizzazioni internazionali, think tank, istituzioni finanziarie, esperti tecnici e reti regionali. La Dichiarazione è un documento di impegno da parte di città e regioni per utilizzare le leve a loro disposizione per favorire il passaggio da un'economia lineare a un'economia circolare. I Comuni firmatari italiani sono attualmente Firenze, Genova, La Spezia e Prato.

Lanciato dal Comune di Milano nel 2015, il Milan Urban Food Policy Pact è un accordo internazionale tra città di tutto il mondo, impegnate "a sviluppare sistemi alimentari sostenibili che siano inclusivi, resilienti, sicuri e diversificati, che forniscano cibo sano e accessibile a tutte le persone in un quadro basato sui diritti umani, che riducano al minimo gli sprechi e preservino la biodiversità, adattandosi e mitigando gli impatti dei cambiamenti climatici".

Il Consiglio di Bacino Priula regolamenta, affida e controlla il servizio di gestione dei rifiuti in 49 Comuni della provincia di Treviso. Le attività operative quali raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti sono svolte da Contarina SpA, società operativa partecipata al 100% dal Consiglio di Bacino. Contarina e i Comuni serviti sono da anni ai primi posti in Italia e in Europa nella raccolta differenziata: nel 2023 la raccolta differenziata ha raggiunto il 90% e la produzione di rifiuto indifferenziato si è ulteriormente ridotta, fermandosi a 41 kg annui per abitante.

ENEA, nell’ambito del Progetto Interreg Central Europe NiCE, sta sviluppando un progetto pilota nella città di Bologna con l’obiettivo di sperimentare soluzioni per la gestione circolare della risorsa idrica, che prevede la realizzazione di eventi con approccio Urban Living Lab che vedono il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder locali nella co-creazione di prototipi per la raccolta delle acque piovane e di sistemi di riuso dell’acqua.

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