Gestione e ottimizzazione del ciclo delle acque
Il Rapporto ASviS 2021 evidenzia disallineamenti sull’evoluzione normativa riguardo l’Obiettivo Acqua pulita e servizi igienico sanitari. Le risorse stanziate si dimostrano non sufficienti e bisognose di miglior coordinamento, per la tutela dei bacini idrografici, salvo che per la rinaturalizzazione del Po. Nel rapporto viene altresì evidenziata la necessità di migliorare la capacità di misura dei consumi idrici e limitare il consumo di acqua in bottiglie di plastica.
L’andamento in Italia dell’indice di sfruttamento idrico dal 2010 ad oggi resta tendenzialmente negativo a causa di una diminuzione di efficienza delle reti idriche. L’analisi mette in luce il grave pericolo che corre la sostenibilità idrica in Italia. La situazione attuale fa emergere quindi la necessità di salvaguardare le riserve idriche sotterranee e superficiali con i relativi ecosistemi, limitando al massimo perdite e sprechi come si evince altresì dal rapporto ISTAT: "REPORTACQUA2023".
Per saperne di più
https://www.istat.it/comunicato-stampa/le-statistiche-dellistat-sullacqua-anni-2020-2023/
Dall’ultimo rapporto ISTAT emerge che l’intera gestione del ciclo delle acque, dal prelievo alla depurazione delle acque reflue, necessita di essere ottimizzata per ogni tipo di utilizzo, civile, industriale, agricolo, zootecnico ed energetico. La restituzione delle acque all’ambiente può essere migliorata potenziando gli impianti in capacità e numero e adottando tecnologie di trattamento avanzate. Si rende altresì necessario un potenziamento delle pratiche di riutilizzo, riciclo e raccolta d’acqua, insieme all’educazione e alla sensibilizzazione sul tema, come in precedenza accennato. Un importante segnale viene dall’aumento del numero di giorni nell’anno in cui si applica il razionamento, prevalentemente nei comuni del Mezzogiorno. Per alcuni dei principali corsi d’acqua italiani, negli ultimi anni si registra, rispetto al valore medio del trentennio di riferimento, una significativa riduzione dei volumi defluiti a mare. Da un’analisi stagionale e mensile dell’andamento dei deflussi si rileva un incremento degli eventi di siccità e delle ondate di piena, dovuto prevalentemente al mutamento di intensità e frequenza di fenomeni climatici nel tempo più estremi. Allo scopo di contrastare l’emergenza idrica il Governo ha varato un apposito decreto. Il cosiddetto “decreto siccità”, (DL 14 aprile 2023 n.39), recante “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche” contiene diverse misure per far fronte all’emergenza: dal riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, alla semplificazione del processo di desalinizzazione, all’istituzione di una cabina di regia e di un Commissario straordinario.
Per saperne di più
- https://www.obiettivo2030.it/objective-6
- Dossier Camera dei deputati su “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche”
- https://documenti.camera.it/leg19/dossier/testi/D23039.htm